Teatro Romano, 14 progetti in corsa per il ritorno all'antico splendore

TERAMO – Non sarà assegnato a chi ha elaborato il progetto più vantaggioso economicamente, ovvero il meno costoso, il lavoro di riqualificazione funzionale del Teatro Romano. La commissione valuterà una serie di aspetti che riguardano le caratteristiche funzionali e tecniche che si intendono affermare negli elaborati pervenuti al Comune: alla scadenza dei termini di presentazione, prevista per oggi, sono arrivati 14 progetti, redatti da equipe e società di professionisti italiani e stranieri. L’iter per la riqualificazione del Teatro Romano entra dunque nel vivo, a distanza di quattro anni dalla firma del protocollo d’intesa tra Regione, Provincia, Comune, direzione regionale Mibac, Soprintendenza e Fondazione Tercas. Il progetto finale avrà eleborato la migliore soluzione architettonica rispetto all’ipotesi di recupero elaborata dal professor Giovanni Carbonara, direttore della scuola di specializzazione in beni architettonici de del paesaggio e restauro dei monumenti de La Sapienza di Roma, incaricato dal Comune di individuare le linee guida per il recupero del manufatto storico, integrandolo in un contesto urbano ed edilizio all’interno ddel quale individuare un parco archeologico cittadino. «Al bando hanno risposto progettisti italiani e stranieri – ha commentato il sindaco Maurizio Brucchi –  che hanno così aggiunto autorevolezza tecnica, professionale, intellettuale ad un intervento urbanistico che cambierà il volto e anche i processi economici e  culturali della città di Teramo». Il recupero del Teatro Romano prevede il ripristino funzionale della cavea, la sistemazione a verde dell’area piazza-teatro, la demolizione dei palazzi Salvoni e Adamoli, il completamento del restauro conservativo delle strutture del Teatro Romano, la riqualificazione dell’area archeologica attuale.